Dicembre a Pozzo Garitta. Angelo Ruga

Dicembre a Pozzo Garitta. Angelo Ruga
A cura di Daniele Panucci
17 dicembre 2022 – 28 gennaio 2023
Lavanderia, Associazione Culturale Angelo Ruga. Via Stefano Grosso 49, Albissola Marina

L’esposizione di Albissola si articola attorno ad una forma precisa, una di quelle ricorrenti nel lavoro del maestro torinese, a partire dalla fase espressiva informale degli anni ’60, che coincide con il trasferimento di Ruga sulla collina di Mongreno (TO). Le esperienze spazialiste, orientali e nucleari influenzano la ricerca e la gestualità dell’artista, il quale individua nella forma archetipica e geometrica del cerchio una soluzione formale per la costruzione dell’immagine, compiendo una riduzione del linguaggio visuale come nella pittura di Domoto, Crippa e Scanavino.
Il cerchio – così come la spirale – permette di ordinare il caotico immaginario di Ruga, dominato da sentimenti e stimoli contrastanti con i quali l’artista torinese ha sempre dovuto fare i conti: “La germinazione di queste due figure – scrive Bochicchio nel volume “Angelo Ruga. Sulla soglia del labirinto” (2021) – va forse collegata alla sfera psicologica ed emotiva dell’artista e testimonia l’emersione di una nuova sensibilità poetica, che corrisponde a un inedito ciclo di vita.”

In mostra sono proposti lavori pittorici degli anni ’80 e ’90 contraddistinti da segni biomorfi: è la vita della campagna a stimolare queste soluzioni artistiche, che raccontano di un uomo immerso nella natura, con le sue bellezze e, soprattutto, le sue insidie e i suoi pericoli, come suggeritoci dai titoli.

Rettili, serpenti, coccodrilli, insetti, colubridi e imenotteri: le opere di Ruga assumono i contorni di un ricco e conturbante bestiario, il cui tratto comune è la forma circolare sulla quale giacciono le figure e che conclude universi entro i quali agiscono queste forze naturali invadenti e macroscopiche rispetto alla figura umana, che nei dipinti in mostra scivola via per lasciare il posto a campiture monocrome.
Anche due piatti rotondi in grès del 1993 affrontano il medesimo tema: troviamo i rettili che si avviluppano su loro stessi al punto da ricomporre una forma circolare chiusa, il cui interno si colora assumendo, di volta in volta, il ruolo di sfondo o di soggetto. Completano le sale una modesta scultura in grès del 1989, che affronta plasticamente il tema dell’incontro/scontro tra un serpente e una rana, e una serie di quattro tele, realizzate alla metà degli anni ’80 e già esposte alla retrospettiva di Torino del 2000, i cui soggetti sono proprio le atmosfere invernali albisolesi, rievocate dai titoli attribuiti dal maestro e descritte attraverso segni di natura espressionista e la forma vorticosa e totalizzante del cerchio.
2022-12-15T15:37:51+00:00
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